Martedì 20 febbraio, alla fine dell’ultimo trilogo politico in programma prima della sospensione delle attività del Parlamento europeo in vista delle prossime elezioni, è stato raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta per l’aggiornamento della direttiva sulla qualità dell’aria.

Le tre istituzioni europee, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento, sono riuscite a trovare un accordo su un testo che include alcune soluzioni di compromesso tra le posizioni, inizialmente abbastanza distanti, di Parlamento e Consiglio sulle disposizioni più strategiche.

La proposta di direttiva stabilisce standard di qualità dell’aria più ambiziosi di quelli attualmente vigenti e riordina le disposizioni sulla valutazione, per renderla più coerente in tutti i Paesi dell’Unione ed arricchirla di informazioni aggiuntive.

Per i due inquinanti più critici, PM2,5 e NO2, i valori limite annuali saranno più che dimezzati, passando rispettivamente da 25 µg/m³ a 10 µg/m³ e da 40 µg/m³ a 20 µg/m³. 

L’accordo provvisorio prevede anche la possibilità, per gli Stati membri, di richiedere un rinvio del termine per il raggiungimento dei nuovi valori limite, per motivi specifici e a condizioni rigorose.

Potenziate le norme relative all’informazione della popolazione, con una particolare attenzione alle categorie più fragili, e all’accesso alla giustizia.

Il nuovo testo dovrà ora essere formalmente approvato da Parlamento e Consiglio, prima della sua adozione.