Il Ministero della Transizione Ecologica(MITE) e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR (CNR-IIA) hanno siglato un Accordo di collaborazione per il potenziamento della rete EMEP (European Monitoring and Evaluation Programme) in Italia.
L’EMEP è una rete di monitoraggio che partecipa al Programma internazionale di monitoraggio del trasporto a lunga distanza degli inquinanti atmosferici. Il Programma è stato avviato alla fine degli anni ‘80 nell’ambito della Convenzione di Ginevra sull’aria ed è finalizzato alla valutazione dei livelli di fondo dell’inquinamento atmosferico.
La Convenzione promuove non solo il controllo dell’andamento dei livelli degli inquinanti atmosferici ma anche la loro progressiva riduzione. Negli anni l’impegno assunto, su base volontaria, dai Paesi firmatari ha contribuito a ridurre in modo consistente le emissioni; in particolare, a partire dal 1990, si è registrata una diminuzione davvero significativa (tra il 40 e l’80%) delle emissioni di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e alcuni metalli pesanti. E’, dunque, importante che l’Italia rilanci la sua partecipazione al Programma, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui le tematiche ambientali sono tornate ad essere centrali e l’Unione Europea ha deciso di investire nel settore, lanciando un “green deal” che prevede il rafforzamento delle politiche di valutazione e controllo dell’inquinamento, incluso quello dell’aria.
L’Accordo prevede la riattivazione di una stazione di monitoraggio storica, situata presso l’Area della Ricerca CNR di Roma1, dove è situato l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico e l’installazione di una nuova stazione sull’isola di Lampedusa.
Il sito di Montelibretti, in un’area in passato classificabile come rurale ma ora circondata da territorio urbanizzato, rappresenta un luogo privilegiato per lo studio del contributo del background regionale sulla qualità dell’aria in un’area urbana come quella di Roma.
Il sito di Lampedusa, strategico in quanto pochissime stazioni sono attualmente situate nella parte insulare del bacino del Mediterraneo, si appoggerà alle strutture dell’osservatorio ENEA che già partecipa a vari programmi internazionali (GAW, ACTRIS, ICOS e ChArMEx, fra quelli focalizzati sulla componente atmosferica) e fornisce al programma EMEP i dati di ozono.
Il potenziamento della rete EMEP nazionale consentirà all’Italia di disporre di una base di dati utile sia a rilanciare gli studi scientifici sulla caratterizzazione dell’inquinamento sia a valutare meglio le strategie più efficaci per perseguire un generale miglioramento della qualità dell’aria su tutto il territorio nazionale.