L’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche, Cnr-Iia, e RES4Africa Foundation, fondazione europea con sede a Roma impegnata dal 2012 nella promozione dell’uso delle energie rinnovabili in Africa, hanno avviato un programma di attività orientato alla cooperazione internazionale all’interno della Regione.
La ricerca e il supporto scientifico e tecnologico del Cnr-Iia maturati sul tema dell’inquinamento atmosferico, anche grazie alla presenza dei propri ricercatori nelle reti di eccellenza nazionale ed internazionale, si combinano con l’attività portata avanti da RES4Africa finalizzata all’impiego di energia rinnovabile, alla diffusione di misure di efficienza energetica e alla creazione di un quadro favorevole agli investimenti in tutto il continente africano, dal Mediterraneo, all’area sub-Sahariana e al Sudafrica.
Le due istituzioni hanno siglato un protocollo d’intesa che prevede lo svolgimento di attività congiunte per la diffusione e l’integrazione efficiente delle rinnovabili e la riduzione di inquinanti in emissione e in aria ambiente. Tale attività viene affiancata da analisi, studi e attività di ricerca nel mercato delle rinnovabili della Regione e dalla creazione di una rete di professionisti esperti e accuratamente formati.
L’esperienza prende avvio con un partenariato internazionale che coinvolge istituzioni di diversi Paesi europei oltre all’Italia (per l’appunto con il Cnr-Iia e RES4Africa assieme a ESI Spa, IdromeccanicaLucchiniSpa, OpeneconomicsSrl, EngreenSrl), come la Francia (Akuo Energy Sas, CEA), la Germania (FerntechGmbh) e la Spagna (Comillas), e per la regione africana la Tunisia (Comete International) il Burkina Faso (2ie) e il Mali (Amader, SaKougne, CediamSa).
Il parternariato nasce dalla partecipazione al bando Horizon “Accelerating the green transition and energy access partnership with Africa” con il progetto WE4I che mira a convalidare la sostenibilità tecnica e finanziaria di un modello di business-for-impact innovativo e scalabile per progetti di mini-reti verdi, basato sull’approccio di nexus Acqua-Energia-Cibo (WEF), per promuovere l’accesso universale all’energia (elettricità e riscaldamento), promuovere l’efficienza energetica della catena del valore agroalimentare e guidare la transizione verso un modello economico sostenibile sfruttando il potenziale dell’economia circolare. In questo contesto, viene confermata l’importanza della valorizzazione della ricerca intesa sia come modalità per operare congiuntamente con il mondo imprenditoriale sulla base delle esigenze di innovazione richieste dal mercato, sia come motore per imprimere un’accelerazione competitiva a determinati settori industriali che vedono nella green economy la leva per nuove prospettive di sviluppo.
L’azione contribuisce a conseguire elevati benefici socio-economici (anche attraverso l’uso produttivo dell’energia e la creazione di posti di lavoro), ambientali e per la salute, rafforzando al contempo il partenariato UE/Africa nel panorama RE.