SBUDNIC, il satellite costruito dagli studenti della Brown University con la collaborazione scientifica del CNR-IIA, lanciato a Maggio 2022 in orbita a 550 km a bordo della missione Transporter 5 di SpaceX, ha dispiegato con successo il suo dispositivo di trascinamento, una innovativa drag sail in poliamide Kapton stampata in 3D progettata per aumentare la resistenza aerodinamica del satellite e accelerarne il decadimento orbitale dai nominali 25-27 anni a soli 5 anni, riducendo i tempi di rientro del satellite dell’80%.
La notizia è stata confermata tramite l’analisi dei dati generati dal radar di altitudine orbitale nel tempo. SBUDNIC è stato costruito utilizzando una combinazione di parti commerciali standard che si trovano comunemente nei negozi di ferramenta e processori per computer a basso costo destinati alla prototipazione, passando dal progetto iniziale allo spazio nel giro di un anno.
Il dispositivo di trascinamento, che funziona come un paracadute per rallentare gradualmente il satellite tra migliaia di orbite attorno alla Terra, è stato progettato come una soluzione leggera per l’emergente
problema della crescita dei detriti orbitali. Il dispositivo pesa infatti circa 225 grammi.
Il progetto ha visto la realizzazione di un CubeSat 3U (3 unità) con un approccio Open, sfruttando principalmente componenti commerciali di uso comune sulla Terra, tra cui un processore Arduino e batterie AA Energizer.
Il lancio è avvenuto il 25 maggio 2022 da Cape Canaveral su un razzo Falcon 9 di SpaceX. Il satellite è stato rilasciato in orbita dalla piattaforma satellitare ION Satellite Carrier dell’azienda di logistica spaziale D-Orbit.
Il progetto SBUDNIC è supportato, oltre che da D-Orbit, anche da AMSAT-Italia, il Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale (DIMA) di Sapienza Università di Roma e NASA Rhode Island Space Grant, con il numero di aggiudicazione 80NSSC20M0053.
Per saperne di più: https://sbudnic.space/