Studio della qualità dell’aria presso il rifugio Massimo Rinaldi (Terminilletto)
L’Osservatorio Terminillo si trova presso il rifugio “Massimo Rinaldi” (Comune di Micigliano, Rieti) sulla vetta del Monte Terminilletto (2108 m s.l.m.), una delle sei cime del massiccio montuoso del Terminillo nei Monti Reatini dell’Appennino centrale. Lontano da fonti d’inquinamento antropico e fuori dallo strato limite atmosferico, l’Osservatorio Terminillo rappresenta una stazione remota ad alta quota ideale per lo studio dell’inquinamento atmosferico di fondo, del trasporto a lungo raggio degli inquinanti, dei cambiamenti climatici e della qualità dell’aria. Gli ecosistemi montani ad alta quota sono indicatori sensibili ed affidabili del cambiamento climatico attraverso fenomeni clima-dipendenti come la perdita della biodiversità, il degrado dell’habitat, la diminuzione della neve e dei ghiacciai, la fusione del permafrost, il deterioramento della qualità delle risorse idriche di acqua dolce e l’aumento delle emissioni di gas serra nonché gli effetti negativi sulla qualità dell’aria.
In questo contesto, sono fondamentali le misure a lungo termine dell’Osservatorio Terminillo in risposta al cambiamento climatico al fine di meglio comprendere i processi ed i fenomeni in atto oltre che a migliorare la conoscenza degli ambienti ed ecosistemi ad alta quota.
Grazie all’accordo (luglio 2023) tra l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR ed il Club Alpino Italiano della sezione di Rieti (CAI) prende il via una collaborazione utile all’avanzamento delle conoscenze scientifiche nell’ambito degli studi sulla qualità dell’aria ad alta quota, che costituiscono un bene prezioso per la sorveglianza meteo-climatica ed ambientale di questa parte del territorio italiano a sud dell’Europa e nell’area Mediterranea, che sono regioni riconosciute “hotspot” sia in termini di cambiamento climatico che in qualità dell’aria.
Nello specifico le principali attività scientifiche nell’Osservatorio Terminillo saranno rivolte a:
- Monitorare i microinquinanti con particolare riferimento agli inquinanti organici persistenti (POP) ed emergenti.
- Studiare la produzione e distruzione dell’ozono e dei suoi precursori (ossidi di azoto, composti organici volatili includendo anche i composti carbonilici come la formaldeide).
- Studiare i processi chimici e fisici di scambio degli inquinanti atmosferici all’interfaccia aria/neve combinando le osservazioni atmosferiche e micrometeorologiche con la determinazione chimica, fisica ed ottica della neve.
- Valutare le emissioni dei gas climalteranti in risposta ai cambiamenti climatici.
- Analizzare l’ambiente montano tramite prodotti di Osservazione della Terra per la valutazione dei cambiamenti in atto.
- Studiare la dinamica e la stagionalità della copertura nevosa in un sito appenninico.
- Studiare la composizione chimica dell’aerosol atmosferico.