Studio della Ricaduta al Suolo delle Diossine  Emesse dal Camino di Agglomerazione

Committente: ILVA S.p.A. Periodo: Aprile 2009

Introduzione

La soc. ILVA  nello stabilimento di Taranto produce acciaio mediante un ciclo di lavorazione completo a caldo. L’impianto di agglomerazione ha una emissione di diossine molto significativa sia per la concentrazione che per la portata dell’impianto che necessità lo studio della ricaduta al suolo delle diossine al fine di verificare l’impatto dell’impianto sull’area circostante e di valutare l’esposizione della popolazione a tale inquinante.

Descrizione

Lo studio prevede una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria con la determinazione, sia in aria ambiente che in deposizione, dei microinquinanti organoclorurati – Policlorodibenzodiossine e furani (PCDD/PCDF) con metodologia OFF-line, previa l’individuazione dei punti di campionamento mediante un modello di calcolo di ricaduta al suolo degli inquinanti.

La dispersione degli inquinanti in atmosfera viene di norma simulata con modelli semplificati (gaussiani) in questa situazione  si ricorre a modelli tri-dimensionali in grado di ricostruire la dinamica dell’evoluzione degli inquinanti all’interno del flusso atmosferico.

Relativamente al caso dello stabilimento ILVA di Taranto (altezza camino dell’agglomerato >200 metri, con risalita dei fumi caldi emessi), la sequenza di modelli utilizzati consente di gestire i seguenti transitori nelle variabili meteo-diffusive:

  • riproduzione dell’evoluzione spaziale e temporale dei fenomeni di brezza con i diversi regimi di turbolenza sul mare e sulla terra;
  • possibilità di considerare i cambiamenti di direzione e di intensità del vento con la quota;
  • simulazione della dispersione anche in situazione di calma di vento con riproduzione dei fenomeni di stagnazione ed accumulo.

L’approccio proposto consentirà di rispondere alle esigenze di definire l’estensione delle aree di impatto intorno all’impianto con la ricostruzione dei campi di concentrazione a livello locale, con cadenza oraria e con durata delle simulazioni pari a 1 anno.

Le stazioni fisse per verificare la concentrazione delle diossine verranno scelte utilizzando il modello di ricaduta al suolo degli inquinanti sopra descritto. Nello specifico, verranno effettuati prelievi di aria ambiente in quattro siti individuati scegliendo zone dove si ritiene possa essere maggiore l’eventuale ricaduta proveniente dall’impianto. Verranno inoltre posizionati due campionatori in zone lontane dall’impianto, considerabili come bianco di riferimento. Infine, verranno disposti 6 deposimetri nelle stesse postazioni dei campionatori attivi per valutare la deposizione.

Nei siti prescelti verrà effettuata la ricerca degli inquinanti aerodispersi (PCDD/PCDF) con metodologia OFF-line e campionamento attivo ad alto volume per avere elevati arricchimenti dei microinquinanti.

Le campagne di indagine, che verranno ripetute stagionalmente, avranno una durata di due settimane non consecutive; per ogni campagna verranno effettuate determinazioni effettuate su base settimanale, per un totale di due determinazioni a campagna, con una copertura di otto settimane, pari a 56 giorni.

Il monitoraggio delle deposizioni verrà effettuato mediante deposimetri. Ogni deposimetro è costituito da un elemento per la captazione delle polveri, che ricadono su una superficie nota di esposizione all’atmosfera, e da un contenitore idoneo a raccogliere il materiale captato durante ciascun periodo di esposizione.

Obiettivi

Lo studio ha come obiettivo di valutare qual’è l’impatto dell’impianto di agglomerazione per quanto concerne le diossine ei PCB diossine-simili. L’approccio del lavoro consente di stabilire attraverso un modello diffusionale quali possano essere i punti di massima ricaduta e di deposizione degli inquinanti e di andare a verificare mediante misure sperimentali la concentrazione degli inquinanti avendo un duplice scopo quello di testare il modello su dei microinquinanti e in secondo quella che viene ad essere la possibile esposizione della popolazione e dell’ambiente circostante lo stabilimento. Il confronto dei dati ottenuti e la verifica dei profili dei congeneri delle diossine e PCB diossine-simili potranno darci l’esatto impatto dell’impianto.

Partecipanti

  • ILVA
  • ARIANET
  • CNR-IIA

Mauro Rotatori

Coordinatore di Progetto

email: rotatori@iia.cnr.it