Studio delle Emissioni da Diossina dall’Impianto di Agglomerazione (E5) Stabilimento di Servola

Committente: Lucchini S.p.A.

Periodo: Maggio 2009 – Aprile 2010

Introduzione

La soc. Lucchini nello stabilimento di Servola produce ghisa mediante un sistema  a ciclo caldo che prevede un  impianto di cokeria , di sinterizzazione del ferro –agglomerato-, e di un altoforno. L’impianto di agglomerazione ha un limite fissato per l’emissione della diossina che in alcuni casi è stato superato, si è quindi proceduto ad una serie di verifiche dell’intero ciclo lavorativo al fine di accertare i motivi che hanno determinato tali superamenti.

Descrizione

L’attività è finalizzata a fornire indicazioni su possibili ulteriori provvedimenti e/o interventi migliorativi da applicare, in futuro, sia sulla parte di “processo” che sulla parte di “presidio di abbattimento” nel complesso dell’impianto di agglomerazione.

In particolare la:

• stabilità del processo di agglomerazione; • composizione della carica costante; • tipologia di gas “ricco” definita ed invariata (gas MET); • tipologia di acqua di servizio definita ed invariata su tutte le utenze di processo; • tipologia di combustibile solido definita ed invariata (coke breeze o antracite);

Oltre a quelle sopra citate, durante i test saranno verificate le variazioni anche ai sottoelencati parametri di processo:

• umidificazione miscela di carica; • velocità di avanzamento del nastro di cottura; • percentuale in carica del “Minuto di Ritorno”; • rapporto gas “ricco” / gas “povero” e rapporto aria comburente / gas.

Tutte le prove verranno ripetute su diversi assetti di marcia  che derivano dalle combinazioni possibili nell’utilizzo delle diverse tipologie di combustibile solido, nell’utilizzo o meno dell’urea e nella predisposizione scelta per il circuito di reintegro dell’acqua di raffreddamento della sezione “Quench” dell’impianto WETFINE.

Ogni assetto di marcia verrà mantenuto costante per almeno 48h consecutive, allo scopo di garantire che tutte le attività di campionamento possano avvenire effettivamente in condizioni di stazionarietà di processo.

A seguito dell’avviamento dell’impianto, le condizioni di stazionarietà di processo si considerano raggiunte dopo 12h di marcia, ed in corrispondenza a tale condizione si considerano realizzabili i primi campionamenti.

All’interno delle condizioni di stazionarietà del processo, e per ogni assetto operativo di marcia, le 3 serie di campionamenti previste (ognuna della durata complessiva di 10h, 8h per PCDD/F, 2h per le polveri) verranno intervallate da periodi di 6h, necessari per:

• esigenze tecniche (predisposizione delle attrezzature per il campionamento successivo); • realizzare il “lavaggio” del contenuto del silo del Minuto di Ritorno (allo scopo di eliminare tracce analitiche relative alle precedenti condizioni di marcia); • ottenere una distribuzione uniforme dei campionamenti sulla durata totale delle 48h di marcia previste per l’assetto operativo di volta in volta impostato.

Obiettivi

L’obiettivo è l’individuazione delle condizioni “migliorative”, ossia condizioni operative di gestione del processo che, sulla base delle attuali conoscenze tecniche (esperienza operativa, letteratura specifica, BAT., ecc…), si presumono rappresentare ragionevole garanzia di riduzione nella formazione e conseguente emissione di PCDD/F, e che pertanto rappresentano una situazione di miglioramento rispetto alle condizioni standard normalmente applicate alla gestione del processo di agglomerazione.  

Partecipanti

  • Lucchini
  • CNR-IIA
  • CSA
  • CISE
  • ECR

Mauro Rotatori

Coordinatore di progetto

email: rotatori@iia.cnr.it